UN LABORATORIO NELL'ARIA: UNA STORIA DI MUSEI

MUSEO DELLA BORA IN SCATOLA - TRIESTE

A cura di
Giorgia Boldura
Federica Sempio
Eugenio Del Ben
Salvatore Mangia


Episodio 3

Aspetto storico:
Inaugurato nel 2004, più che un Museo, è stato definito come un nuovo e curioso spazio totalmente dedicato al vento triestino che oltre a dare notizie storiche, sembra fra i musei più curiosi e divertenti, anche per i bambini. La Bora, in particolare, è una delle caratteristiche più famose della città. È un vento secco e freddo che scende con violenza dall’Altopiano carsico al mare soprattutto nella stagione invernale ed è dovuta alla configurazione geografica della città. Trieste è, infatti, situata fra l’estremità di un mare relativamente caldo che si inoltra nel continente ed un elevato e freddo retroterra con un valico aperto sul golfo della città. Si va, così, a produrre fra le due zone (mare e retroterra) la possibilità di formazione di forti differenze di temperatura e di pressione atmosferica, per cui ne possono conseguire frequenti e intensi deflussi di masse d’aria dal retroterra al mare.
Questo luogo vuole essere un “Museo in progress” (ottica di uno spazio in continuo divenire) per prendere confidenza con “Il Progetto Bora Museum” in una dimensione intima e raccolta, si tratta di un Museo “in piccolo”, di un laboratorio, ma che racchiude grandi storie, grandi quanto la sua città.
Oggetti:
Il Museo della Bora presenta una raccolta di oggetti e strumenti che servono a imparare e giocare con il vento, si passa dalle classiche girandole, alle corde che servivano per legarsi in strada nei giorni di Bora scura, alla “pistola sparavento” (c’è da sbizzarrirsi con le raffiche potenti simulate) ed è, inoltre, di rilievo il souvenir “La Bora in scatola” (vedi foto precedente).
Come i “musei veri e seri”, il Magazzino dei Venti ha le sue collezioni:
- “L’Archivio dei Venti del Mondo”, una bizzarra raccolta di venti in scatola, un gioco che fa diventare espositori anche i visitatori + sono tanti gli amici che dopo averlo scoperto spediscono il loro vento di casa o un vento raccolto in vacanza, diventando così “ambasciatori eolici”
- “La Collezione artistica del Museo”, una piccola galleria del vento che contiene opere di qualità di artisti talentuosi (Pascutto, Pastrovicchio, Pezzolato, Spigai e altri) pertinenti con i temi del museo
- “L’Archivio di Silvio Polli” con fotografie, pubblicazioni scientifiche, giornali, strumenti scientifici di uno dei più grandi studiosi del fenomeno, messi a disposizione dalla famiglia
- “Curiosità di bora e di vento”, reperti originali e creati ad hoc, come la “Finestra di Stendhal”, una tipica finestra triestina reinterpretata con sopra un testo del celebre scrittore che definì la Bora come abominevole.
Storytelling:
Questo piccolo spazio del vento e della fantasia è la vetrina di un’idea che presenta un percorso intitolato “20 indizi per un museo”, una specie di indagine, una ricerca di prove sulla validità dell’idea museale. Il percorso numerato cerca di mettere ordine al disordine che appartiene naturalmente al tema del vento.
La visita viaggia in due direzioni che si incrociano continuamente, “memoria” e “creatività” cercando di mostrare testimonianze interessanti del passato e mostrando anche cosa ci si può inventare di nuovo su questo tema + da una parte, ci si può aggrappare alle celebri corde della bora (la memoria, il passato), dall’altra, per esempio, si può ascoltare una pubblicità radiofonica dell’agenzia Armando Testa intitolata “audioguida” dedicata proprio al Museo (la creatività, il futuro).
Il vento è invisibile, il Museo si vede e non si vede, la visita dà spazio all’immaginazione e anche immaginare un Museo diventa un’esperienza da vivere e da raccontare. Le visite sono sempre personalizzate, e vi si svolgono anche laboratori per scuole e ricreatori, dove prendere confidenza in modo giocoso con il "fenomeno vento", del resto il vento è o non è "aria che gioca"? Il progetto consiste nel "catturare" la Bora per presentarla a tutti, piccoli e grandi, triestini e non, vuole essere interessante, stimolante, divertente, emozionante, vuole essere un “ibrido”, uno spazio interdisciplinare, tra scienza, arte, cultura e società senza dimenticare, però, di offrire alla città un punto di scambio con il “resto del mondo”, quello che comincia laggiù “alla fine della Costiera” oppure oltre il confine. La Bora, così, dovrebbe favorire la circolazione e lo scambio delle idee (lei, per prima, dà un ottimo esempio di come si possono superare i confini) + questo Museo vuole essere vivo come il suo vento, più spazi di questo tipo significano più futuro a una città che offre già un circuito scientifico-culturale unico (un motivo in più per andarci).
Aspetto social:
  • Sito web --> https://museobora.org/wp/ + sono contenute tutte le informazioni e curiosità necessarie volte a comunicare al visitatore ciò che la visita gli riserva (“Il museo oggi”, “La Bora”, “Il progetto”, “Attività”, “Boramata*”, “Gallery”, “Contatti”, “Blog”) + passando dalle iniziative più recenti fino alle spiegazioni più di origine storica, il visitatore consultando il sito ufficiale ha una ben chiara idea di che cosa andrà a visitare, ma, e questo è l’aspetto forse più interessante, lasciando un briciolo di curiosità e magia che potrà colmare solo una volta entrato in questo piccolo luogo + esaustiva spiegazione del progetto con la corrispettiva voce “Sezioni**” che presenta tutte le tematiche trattate
    *è stato creato un “Evento di vento”, una festa “disordinata” (proprio come piace al vento) in cui si presentano diverse mostre, incontri con ospiti, numerosi laboratori direttamente in piazza + è presente una locandina con tutto il programma https://we.tl/t-qJOXSldbXi
    **area scientifica (introduzione ai venti in generale e approfondimenti sulla Bora), area curiosità (informazioni e materiali riguardanti la Bora), area letteraria (pagine aperte sulla “città di carta” dedicate agli scrittori che si sono concentrati sulla Bora nei loro testi), area testimonianze (il Museo vuole essere un luogo vivo dove i triestini dovrebbero poterne parlare, ospiti illustri), spazio esperienza/”Sala del soffio” (far vivere in prima persona l’esperienza dei réfoli di Bora con proiezioni sulle pareti), spazio giochi/”La bora-torio” (giocare sul e con il vento grazie all’utilizzo di macchine speciali, spazio molto utile per la fantasia dei bambini), area esposizioni temporanee/”Spazio e vento” (spazio vivo di scambio tra Trieste e le altre realtà attraverso la presenza di artisti che interpretano la Bora grazie la propria poetica con foto, scrittura, scultura, video o cinema), bookshop (dedicato all’autofinanziamento, spazio presente anche nei più importanti musei, si ospitano libri su Bora e vento o ancora oggetti come maglie, girandole, berrettini con elica, ventagli firmati dal museo)
  • Blog --> vi si può accedere direttamente dal sito ufficiale + numerosi sono i post con titoli d’effetto, decisamente fantasiosi che racchiudono tutte le iniziative e gli eventi del Museo (con tanto di locandine) + oltre a diverse interviste con ospiti e specialisti, laboratori, articoli di giornale collegati ai libri e alle diverse esperienze, su questa piattaforma si presenteranno anche degli workshop virtuali vista la situazione odierna che stiamo vivendo
  • Facebook --> a circa 3700 persone piace e segue la pagina + vi è possibilità di contatti + rimando al sito web, articoli e pubblicità + foto e video (sono le stesse che vengono pubblicate anche nei social seguenti) + informazioni di vario tipo riguardanti il Museo stesso, la sua storia, la sua localizzazione + recensioni + eventi
  • Instagram --> pagina con 1600 followers e più di 1000 post pubblicati + collegamento al sito web e localizzazione geografica del Museo posti nella didascalia + possibilità di contatto e di messaggio privato + storie in evidenza con la foto della scatola souvenir + tag nelle foto dei visitatori + le foto che vengono pubblicate rimandano a quelle presenti sulla pagina Facebook e Twitter + gli # più usati sono “luoghidellabora, boramuseum, ilventonellarte, storidimusei, archiviodelvento, museodellabora, boramata, cittadelvento, museodellaboratorio” + possibilità di localizzazione nel luogo, postando nelle storie la propria esperienza all’interno del laboratorio
  • Twitter --> pagina Twitter + collegamento al sito web + le persone che seguono la pagina superano leggermente quelle di Instagram (circa 2000 followers) + le pubblicazioni sono analoghe a quelle presenti nei social precedenti, con l’aggiunta di diversi articoli di giornale e pubblicità + anche qui la presenza degli # è rilevante e, cliccandoci sopra, è possibile arrivare alle pubblicazioni dei visitatori
  • Youtube --> cliccando sulla sezione “Idea” presente sul sito web, si arriva ad un video pubblicato su Youtube che presenta in pochi la spiegazione del progetto https://youtu.be/k90OTavU5tk
  • Recensioni --> sono diverse le opinioni positive di chi ha speso anche solo un’ora del proprio tempo in questo piccolo luogo + è stato definito come un non luogo assolutamente geniale, letteralmente un Museo nell’aria + l’ideatore riesce a trasmettere la sua passione per il vento calamitando l’attenzione di grandi e piccini + è un posto in cui poter sognare ad occhi aperti, regala innumerevoli emozioni nonostante la sua semplicità dalla quale si fatica ad uscire + un’esperienza unica è vedere come tutti quegli oggetti sembrano essere stati portati davvero a caso dal vento + possibilità di visite guidate e sempre personalizzate, ingresso (definito nello stesso sito ufficiale “dalla porta per tutti, dalla finestra per le foglie”) gratuito e su appuntamento (con anticipo per visite scolastiche)
  • È molto particolare il fatto che siano state create delle tesi universitarie riguarda a questo argomento e al piccolo grande Museo + titoli e link presenti sul sito web***
  • Il Magazzino dei Venti (sezione del Museo) è anche un piccolo centro di documentazione eolica con oltre 400 titoli tra libri, video, CD, DVD (dal Don Chisciotte a libri sui mulini in olandese, da volumi sulle banderuole a testi di grandi autori triestini e foresti, comprese le tesi universitarie*** nate grazie al Museo) + il vento e i libri, da sempre, sono amici.
In allegato il link per accedere alla cartella foto:
...seguiteci per il prossimo episodio!

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