IL TUO OGGETTO PERSONALE RACCONTA: UNA STORIA DI MUSEI

A cura di:
Federica Sempio
Eugenio Del Ben
Giorgia Boldura
Salvatore Mangia




MOOP, MUSEO DEGLI OGGETTI ORDINARI DI PARMA


EPISODIO 2

 Aspetto storico

  • collaborazione tra Théâtre de Cuisine e Teatro delle Briciole --> Christian Carrignon e Katy Deville svilupparono inizialmente l’idea 
  • il teatro degli oggetti nasce come movimento europeo e si basa sull’introduzione di oggetti di uso comune negli spettacoli teatrali. Si sviluppa dopo il boom economico del secondo dopoguerra quando gli oggetti industrializzati iniziarono ad essere parte integrante della vita quotidiana dell’uomo. Deriva dal teatro di figura --> sono gli oggetti a recitare (e non più burattini e pupazzi), a parlare di ricordi, emozioni e persone (confluenza tra teatro, cinema, arti plastiche e consumismo) 
  • si tratta di un’installazione-museo a cui sono stati chiamati a partecipare tutti gli abitanti della città. L’aspetto peculiare riguarda il loro contribuire alla collezione portando il proprio oggetto, un oggetto che provenga dalla propria storia, dai propri cari, dal proprio passato (memoria familiare + significato emotivo). Il progetto è indirizzato alla partecipazione cittadina, alla stimolazione del senso di appartenenza e d’identità storica della comunità di Parma, creando un ponte tra generazioni diverse creando un intreccio tra singolo e comunità.
  • --> L’importanza di questi oggetti sta nel fatto che vengono visti come veri e propri elementi di forza metaforica, inoltre, l’organizzazione si basa molto su concetti come la cittadinanza, il senso comunitario e s’impegna, quindi, a coinvolgere attivamente l’intera città di Parma con attività, spettacoli, eventi con temi specifici (es. Festival estivo, sempre volto a coinvolgere la comunità).L’istruzione data ai partecipanti è stata quella di cercare e scegliere un oggetto appartenuto ai propri cari, e in modo particolare ai propri nonni, che facesse parte della propria memoria familiare. L’oggetto può essere di qualsiasi genere a condizione che sia connesso a un personale significato emotivo. Una volta selezionato il proprio oggetto, si è invitati a portarlo nella sede all’interno del Parco Ducale. La donazione può essere definitiva, oppure si può decidere semplicemente di prestare l’oggetto.
    Deve essere poi attaccata un’etichetta all’oggetto donato, dove andrà scritto un breve testo che non dovrà essere descrittivo come una didascalia da museo; dovrà essere una metafora, un detto o una rievocazione poetica che riesca a creare un’associazione tra parole, ricordi e persone. I membri stessi del festival aiutano le persone attraverso il dialogo e il ricordo a sviluppare il testo, per fare in modo che l’esperienza possa diventare collettiva e non esclusiva. Ed ecco che sono gli oggetti stessi a mettersi in scena e raccontarci storie e ricordi.
    I proprietari di questi oggetti avranno poi il compito di collocarli dove meglio preferiscono (non vi sono condizionamenti o esigenze di allestimento) con il solo fatto di collocarli seguendo dei simbolici fili di tessuto rosso che collegano il soffitto e i mobili tra di loro, andando così a rappresentare metaforicamente il legame tra le diverse storie che rappresentano la memoria collettiva della città. Sono oggetti “immortali”, che hanno avuto un vissuto e che grazie a questa iniziativa continuano ad averlo, sono frammenti di tempo colmi di impronte delle persone che li hanno via via posseduti e grazie a questo museo sono pronti a lasciare tracce nell’animo di chi li osserva --> autobiografia cittadina scritta dagli abitanti con i loro oggetti quotidiani, la memoria individuale diventa così memoria collettiva per  risvegliare la capacità di fare e farsi delle domande, prestare attenzione all’infra-ordinario, all’essenza della nostra quotidianità (convivono così due dimensioni del passato e della memoria, stimolando riflessione e discussione) 

 Storytelling: 

  • (studio e aspetti analoghi al museo precedente) --> punto di contatto che si va a  creare tra gli oggetti appartenuti ai propri cari e accuratamente conservati e riposti nel museo con posizionamenti particolari e i visitatori. La persona si sente sentimentalmente a contatto con gli oggetti e, soprattutto, con le storie che raccontano, anche grazie alle didascalie (viaggio a 360° senza fermarsi all’oggetto in sé, la persona che visita questo museo si trova immediatamente catapultata al passato, al proprio vissuto, ai propri ricordi, alla propria storia, in modo tale da potersi ricordare da dove è venuta, di che cosa è fatta). 
  • Si va, inoltre, a dare più voci all’interpretazione dell’oggetto, vale a dire che, ogni oggetto, con la propria storia e il proprio ricordo, rappresenta qualcosa di diverso per ciascuno di noi, includendo l’aspetto dell’emozione e della meraviglia.
  • È molto affascinante poter vedere come persone diverse si trovano collegate dai loro diversi vissuti grazie ad un filo rosso, attraverso un semplice oggetto della vita quotidiana. 


 Aspetto social: 

  • Post su Instagram --> # (es. moop, museodeglioggettiordinari, teatrodellebriciole, teatroalparco, vivoparma, myparma) + i post, le condivisioni, i commenti, i like di foto pubblicate direttamente dalle persone che si sono recate in questo museo + impressioni e frasi d’effetto per la descrizione della foto pubblicata di persone che condividono il proprio oggetto ricordo, o oggetti altrui che hanno particolarmente attirato la loro emotività 
  • Pagina Facebook --> collegamento con pagina InsolitoFestival + ComunitàDeiMuseiDiParma + TeatroDelleBriciole che pubblicizzano attraverso post gli eventi, gli orari, le aperture e, in particolare, testimoniano con foto e video cosa accade all’interno di questo museo e quali sono i punti chiave da seguire con il proprio oggetto storico 
  • Tweet su Twitter --> pagine di giornali, pagine di teatri, condividono notizie su MooP e sulla sua apertura + foto (vedi Instagram) di persone che condividono il proprio oggetto e la propria etichetta + avvisi di pagine eventi che ricordano i momenti in cui sarà possibile recarsi a portare il proprio oggetto 
  • Recensioni --> ingresso gratuito, aperto lunedì, martedì, giovedì dalle 21 alle 23, mercoledì dalle 18.30 alle 23.00, possibilità di visita libera o di visita guidata tutti i mercoledì alle 19 a cura di Piergiorgio Gallicani + secondo i visitatori, ma anche chi partecipa attivamente, questa iniziativa riguarda una vera e propria potenzialità di narrazione, un vero e proprio salto nel passato, nei ricordi, nella storia della propria famiglia + si ritrova la bellezza in tante piccole e semplici cose, cose che magari nella vita di tutti i giorni vanno completamente perse, ma se ci si ferma un attimo dalla vita di tutti i giorni si ripensa alle persone amate, alle persone perse, alle persone del proprio passato e attraverso questi oggetti, anche brutti o rovinati, tutto l’amore e tutti i ricordi che si hanno nel corso della propria esistenza + è un viaggio che catapulta in una realtà diversa, che fa vivere emozioni diverse e con il solo utilizzo di oggetto pieno di ‘’polvere’’, pieno di storia, con un vissuto e con tanti significati profondi, un’iniziativa semplice ma allo stesso tempo estremamente coinvolgente.



--> In allegato il link per accedere alla Gallery foto degli oggetti esposti:


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