Evoluzione del telefono: l'importanza di rimanere in contatto

Ho trovato il progetto "VanGoYourself" molto interessante e allo stesso tempo divertente, quindi ho deciso di ricreare anche io qualcosa, si tratta però di una fotografia risalente al 1905 che ho recuperato dalla pagina Facebook del Museo della Tecnica Elettrica di Pavia.
Ricordo che qualche anno fa partecipai a una mostra intitolata "Dal Telegrafo parlante allo Smartphone" che il museo aveva allestito in collaborazione con il Comune di Vigevano, all'interno era esposta tutta la loro collezione di apparecchi telefonici e venire a conoscenza dell'evoluzione di questi dispositivi mi aveva decisamente colpito.
Per questo motivo non ho voluto soffermarmi solo sul significato dell'immagine in sé, anzi mi sembrava interessante riflettere sull'evoluzione del valore che il telefono ha acquistato nel tempo.
Chiedendo informazioni direttamente al personale del museo mi viene riferito che quello raffigurato nella foto è un tipico apparecchio a generazione di chiamata che permetteva di collegarsi al centralino per poi farsi passare l'utente desiderato, possiamo quindi immaginare quanto all'epoca fosse complicato rimanere in contatto con le persone lontane.
Al giorno d'oggi la possibilità di comunicare è immediata diventando quasi scontata per ognuno di noi, dato che non troviamo ostacoli nel farlo (se non la connessione internet che ogni tanto decide di farci disperare).
Ormai il cellulare è come una sorta di prolungamento del nostro corpo, pensiamo che rinunciandoci potremmo venire esclusi da ogni dinamica sociale, infatti per esempio anche solo il mettersi d'accordo per uscire con gli amici diventa quasi impossibile senza chiamarsi o scambiarsi un messaggio.
Sono arrivata quindi alla conclusione che i musei possono permetterci di imparare un importante lezione, ovvero quella di non dare mai nulla per scontato e iniziare a rivalutare ciò che possiamo permetterci ora.

Amanda Simonato